Il tema degli abusi edilizi è assolutamente attuale, risultando un annoso problema per il nostro paese, che però è ancora privo di una regolamentazione nuova e stringente, soprattutto per questo motivo si procede oramai da molto tempo con delle modifiche alle varie modifiche di stampo edilizio che naturalmente sono più o meno sanabili.
Questo significa che legalmente non tutte le modifiche inizialmente non regolarizzate e quindi più o meno parzialmente “illecite” vanno sanzionate, ma possono essere riconosciute ed “abbuonate” ma anche considerabili come leciti dopo alcuni controli strutturali. La cosidetta sanatoria è esattamente un’azione legale che applicata al contesto edilizio può essere importante. Cosa si può sanare con le ultime leggi?
Differenze tra abusi edilizi
Il problema dell’abuso edilizio è assolutamente di primo livello nel nostro paese, e pur essendo presenta una serie di leggi e linee guida che servono come delimitazione per definire cosa si può fare e cosa no entro certi livelli, le situazioni sono così diversificate che è davvero difficile soddisfare tutte le condizioni. Per questo motivo lo stesso regolamento viene modificato di volta in volta, in alcuni casi anche più volte l’anno solare.
Il termine abuso edilizio viene considerato tale quando una forma di lavoro che riguarda un edile non presenta una classificazione ed una autorizzazione, ma ovviamente non sono tutti soggetti alla stessa gravità, si parte da quelli “minori” come quelli più leggeri fino a quelli totali che possono comportare anche l’abbattimento totale o parziale della struttura.
Abusi edilizi sanabili: quali sono oggi
Generalmente negli abusi edilizi gravi e quindi non sanabili rientrano tutte quelle piuttosto gravi, ad esempio costruzioni o modifiche che vanno a modificare la struttura portante di un abitato oppure riguardano costruzioni erette in ambiti di rischio idrogeologico, ma anche le varie costruzioni in ambienti di carattere abusivo. Mentre tra gli abusi edilizi sanabili possono rientrare:
- I lavori riguardanti infissi e facciate che non modificano eccessivamente il paesaggio o la struttura
- Se l’edificio dispone di una abitabilità ed i lavori non modificano l’ampliamento della superficie senza modificare la struttura
- I lavori del contesto urbano che sono sviluppati in zone sicure
- Tutte le forme di lavori che non vanno a modificare in modo estremo la struttura
Va ricordato che anche per lavori sanabili ma senza permesso effettivo, la sanatoria non si applica in automatico ma va richiesta attraverso una domanda scritta presso il comune di appartenenza che deve presentare una documentazione completa dell’intera area dell’edificio oltre ad una spiegazione totale del tipo di lavoro effettuato precedentemente.
Nel 2024 alcuni requisiti legati all’abitabilità sono stati modificati come il concetto di monolocale che è considerabile tale a partire da una superficie di 20 mq per una singola persona ed i locali abitativi sono interpretati come tali se alti almeno 2,4 metri.
Gli edifici con lavori regolamentati dalla sanatoria nella maggior parte sono soggetti ad una sanzione pecuniaria.